Un mondo non di questo mondo

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Piatta come il tavolo sul quale è posata.

Sotto – nulla si muove, né cerca uno sbocco.

Sopra – il mio fiato umano non crea vortici d’aria e lascia tranquilla la sua intera superficie.

Bassopiani e vallate sono sempre verdi, altopiani e montagne sono gialli e marrone,

oceani e mari – di un azzurro amico sui margini sdruciti.

Qui tutto è piccolo, vicino, alla portata.

Con la punta dell’unghia posso schiacciare i vulcani, accarezzare i poli senza guanti grossi,

posso con un’occhiata abbracciare ogni deserto insieme al fiume che sta lì accanto.

Segnalano le selve alcuni alberelli tra i quali è ben difficile smarrirsi.

A est e ovest, sopra e sotto l’equatore, un assoluto silenzio sparso come semi, ma in ogni seme nero la gente vive.

Fosse comuni e improvvise rovine sono assenti in questo quadro.

I confini si intravedono appena, quasi esitanti – esserci o non esserci?

Amo le mappe perché dicono bugie.

Perché sbarrano il passo a verità aggressive.

Perché con indulgenza e buon umore sul tavolo mi dispongono un mondo che non è di questo mondo.

 

Wislawa Szymborska, La mappa

 

Con l’augurio che possiate percorrere tante strade e sentirvi sempre a casa.

Buone feste e felice 2014.

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